Sub Pop: 1990, l’anno dell’hype

Nel precedente speciale abbiamo parlato dei primi anni di vita della Sub Pop fermandoci al 1989, anno in cui le cose iniziarono a girare positivamente, almeno dal punto di vista mediatico.

Il 1990 fu un anno di svolta per la musica rock: l’alternative divenne un linguaggio codificato e si aprirono le porte per tutte quelle band “poligenere”, ovvero non semplicemente punk, metal, hardcore, rock, psichedeliche ma un insieme di tutto questo.

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Nel 1990 Sub Pop vide scappare molte delle sue band “chiave” e soprattutto dilapidò la maggior parte dei soldi che avrebbe dovuto mettere da parte. Divenne sia un’etichetta talent scout sia un’etichetta “cool” da cui farsi produrre anche solo un singolo (ma in edizione limitata). La pioggia di uscite testimonia la ricchezza dell’underground del periodo.

Oltre all’altissima qualità delle pubblicazioni iniziano ad affiorare alcuni marchi di fabbrica che renderanno riconoscibili i prodotti Sub Pop: la registrazione di Jack Endino ai Reciprocal Studios e le foto di Charles Peterson. Altra caratteristica, ma più da addetti ai lavori, è lo scambio costante con Glitterhouse, considerabile per molte ragioni la sede europea della label.

Love Battery – Between The Eyes

Love Battery sono una band di culto della scena di Seattle. Nella sue fila sono passati membri di Mother Love Bone (Bruce Fairweather), Mudhoney (Dan Peters), Presidents Of The USA (Jason Finn) e Alcohol Funnycar (Tommy Simpson). Il loro sound è decisamente diverso dalle band del periodo: molto inglese, ricco di effetti, melodico ma senza rinunciare ai classici momenti heavy “grunge”. Una sorta di mix fra Screaming Trees, R.E.M, new wave e shoegaze. Il mini in questione riprende il singolo “Between The Eyes/Easter” e aggiunge 4 brani provenienti da varie session ai Reciprocal con Jack Endino e Steve Fisk. Con la ristampa del 1991 si arriva a 10 brani e diventa un vero e proprio album.

L7 – Smell The Magic

Le L7 sono un complesso femminile nato negli anni 80 a Los Angeles. Nel 1988 debuttarono sulla lunga distanza con un disco omonimo su Epitaph e nel 1990 pubblicarono l’EP Smell The Magic per Sub Pop. Registrando ai Reciprocal da Jack Endino e facendosi fotografare da Charles Peterson, con “Smell the Magic” divennero il simbolo del grunge al femminile, molto più di Hole e Babes In Toyland o di band locali come The Gits, 7 Year Bitch, e Hammerbox. Per molti versi rappresentano l’archetipo: ritornelli urlati, chitarre sporche, riff malandati, tecnica discutibile ma è anche vero che tutto l’EP (poi espanso a disco con la successiva aggiunta di tre bonus track) è ricco di anthem storici.

Screaming Trees – Change Has Come

Change Has Come è l’unica uscita su Sub Pop degli Screaming Trees, band di rock psichedelico con un giovane Mark Lanegan alla voce. L’EP in questione (prima pubblicato come 7″ e poi rimpolpato fino a diventare un EP) segnò il passaggio dalla SST (con cui fecero 3 dischi) e la major Epic con cui debuttarono pochi mesi dopo con l’EP “Something About Today”. La band non ha mai sbagliato un disco e questo EP non fa eccezione: la splendida voce di Lanegan incanta sopra le trame chitarristiche di Gary Lee Conner sostenute dall’ottima sezione ritmica Van Conner / Mark Pickerel. Registrato in parte da Jack Endino e in parte da Steve Fisk. La fotografia di copertina è ovviamente ad opera di Charles Peterson.

Afghan Whigs – Up In It

Persi i Nirvana, Poneman e Pavitt decisero che la nuova band sbanca-tutto sarebbero stati gli Afghan Whigs. Pur di metterli sotto contratto si giocarono i Mudhoney (a cui dovevano dei soldi) e si indebitarono ulteriormente. La band di Greg Dulli proveniva da Cincinnati ed erano dei veri e propri scappati di casa che avevano debuttato con Big Top Halloween nel 1988 per la Ultrasuede. Vennero chiamati da Sub Pop per registrare un singolo (I’m The Sticks) ma alla fine ottennero un contratto. Pubblicarono un altro singolo e un EP (Retarded) e poi questo “Up In It”, primo dei tanti capolavori della band. Inevitabile non parlare di “soul grunge”: voce calda, solare, sexy su un tappeto di chitarre urlanti e ritmi primitivi. Immaginatevi dei Mudhoney con il vestito buono. Registrato da Jack Endino.

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Codeine – Frigid Stars

Tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 la codeina andava forte: la potevi trovare comunemente negli sciroppi della tosse e dava l’effetto di rilassatezza e intorpidimento. I Codeine hanno il nome perfetto per la musica che suonano: lenta, lenta e lenta. Provenienti da New York ma poi di base a Chicago, i Codeine pubblicarono l’esordio “Frigid Stars” per l’europea Glitterhouse; l’anno dopo (1991) venne stampato da Sub Pop per il mercato statunitense e testimonia quanto fosse sotto effetto codeina anche il mercato discografico nei tempi pre-internet. Considerati assieme agli Slint gli inventori del post rock, i Codeine in realtà influenzeranno maggiormente i futuri movimenti slowcore (Low su tutti) e sadcore. Ritmi blandi, chitarre sospese, voce gentile, temi depressi sono, per certi versi, l’estremizzazione del sentire “grunge” attraverso il dark dei Joy Division. “Frigid Stars” è da annoverare fra i dischi più importanti della storia del rock.

Tad – Salt Lick

Fra le band che Sub Pop poteva essere tranquilla che nessuna major le avrebbe portato via ci sono i Tad. Brutti, sporchi e cattivi, scorretti e destabilizzanti. La certezza arrivò con il videoclip di “Wood Goblin”, tratto da questo EP, che venne scartato da Mtv perchè “too ugly”. I Tad, erano (e saranno sempre) la band grunge per eccellenza: nei suoni sporchi, nell’attitudine ironica e nella raffinata intelligenza mascherata da sberleffo. “Salt Lick” è un EP di 6 pezzi (poi espanso nelle ristampe e considerato vero e proprio album) registrato da Steve Albini e testimonia l’appartenenza della band alla scuola “noise rock industriale” che dagli Hammerhead arriva agli Head Of David. Chitarre spesse, voci di cartavetro, batteria heavy, poche concessioni alla melodia: se cercate dell’heavy grunge questo è il posto giusto.

Mark Lanegan – The Winding Sheet

Nel 1990 per molti la scena di Seattle era ancora agli inizi, acerba e formata da ragazzetti brufolosi. Non era così: la maggior parte delle band si erano formate a metà anni 80 e i loro ascolti erano passati dal punk hardcore al blues e al folk. Due di questi personaggi, ossessionati da gente come Leadbelly, erano Kurt Cobain e Mark Lanegan che, da bravi amici, iniziarono a jammare assieme per lavorare ad un nuovo progetto “folk”. Di quel progetto non si fece niente ma servì a Lanegan come base per il suo primo disco solista, il primo di una lunga serie che continua ancora oggi. In “The Winding Sheet” troviamo “Where Did You Sleep Last Night?”, traditional portato alla fama prima da Leadbelly e poi dai Nirvana nel loro celebre Unplugged. Nel brano ci suonano sia Cobain che Novoselic. Cobain lo troviamo anche in “Down In The Dark” assieme a Mark Pickerel, batterista degli Screaming Trees. L’album è registrato ai Reciprocal Studio da Jack Endino e l’immagine di copertina e le foto interne sono ad a opera di Charles Peterson.

The Fluid – Glue

Altro EP allungato con l’accorpamento del secondo disco “Roadmouth”, “Glue” è un bel dischetto “alternative rock” senza troppe pretese. Anche se ha confezionato un disco molto più personale rispetto agli esordi, la band rimarrà sempre tra i dimenticati della label pur avendo condiviso uno split con i Nirvana e aver successivamente fatto il salto con una major. In più è stata la prima band non di Seattle a essere stata messa sotto contratto da SubPop. “Glue” andrebbe riscoperto ora grazie al suo suono rock educato, melodico ma sbilenco, molto simile a molte band in giro oggigiorno.

Dwarves – Blood Guts & Pussy

In principio i Dwarves erano un allegro gruppo di punk horror un po’ psichedelico (Horror Stories, l’esordio è del 1986) ma quando arrivarono su Sub Pop erano totalmente cambiati e divennero una velocissima punk hardcore band cafona con testi infarciti di umorismo di bassa lega, espliciti riferimenti sessuali, maschilismo e incitamento alla droga. Una meraviglia! La copertina di Blood Guts & Pussy diede parecchi problemi alla band ma non se ne curarono e ancora adesso mantengono questo stile morbido. L’album dura 13 minuti e racchiude 13 canzoni con titoli come “Let’s Fuck”, “Drug Store”, “Back Seat Of My Car”, “Fuck You Up And Get High”. Anche qui la registrazione è a opera di Jack Endino, mentre Charles Peterson si occupa solo della foto del retro. Uno dei dischi più belli del punk / hardcore / rock.

Thee Headcoats ‎– Heavens To Murgatroyd, Even! It’s Thee Headcoats! (Already)

Billy Childish è uno dei più prolifici autori “rock” e non si contano i dischi a suo nome o con qualche band, di cui i più famosi sono i Thee Headcoats. Questo è il terzo, uscito a cavallo tra il 1990 e il 1991, ed è riconoscibile grazie alla splendida copertina ad opera di Daniel Clowes. L’album è una ricca raccolta di brani “garage” suonati alla vecchia, in trio, e registrati lofi. Per chi ama le sonorità vintage è da non perdere. Ma scordatevi l’irruenza teen grunge.

Reverend Horton Heat – Smoke ‘Em If You Got ‘Em

Registrato dal vivo in studio (ma poi in parte riregistrato) “Smoke’Em If You Got’Em” è un bel disco di rockabilly virato punk (ai tempi si diceva psychobilly) ed esordio dei texani Reverend Horton Heat, band praticamente ignota da queste parti ma piuttosto popolare negli States.

La Sub Pop chiude l’annata con dischi sempre più lontani dall’estetica grunge e che in qualche modo ne faranno scendere le quotazioni. Troppo avanti per il periodo? Troppo presa dal ruolo di talent scout? Troppo lontana dai gusti del proprio pubblico? Speravano che il logo Sub Pop bastasse per educare i ragazzi che compravano i dischi? Tutte domande legittime, ma ricordatevi che la Sub Pop è, dopo un periodo di “bassi” ancora tra noi, sempre attiva sia nel ruolo di talent scout che quello di trend setter.

Nel 1990 Sub Pop si diede da fare anche con il Singles Club, un servizio in abbonamento dove gli iscritti ricevevano ogni mese un vinile 7″ in esclusiva, solitamente non disponibile nei negozi. Fra questi citiamo Dinosaur Jr, Mark Arm, Smashing Pumpkins, Soundgarden, Poison Idea, Unsane, Rollins Band, Babes In Toyland.

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