I 10 migliori dischi NUMETAL del 2020

Il Numetal è tornato? Chissà, certo è che il genere più insultato di sempre sta ricominciando a farsi sentire dopo 15 anni di completo oblio. Tante cose sono cambiate ma non la voglia di divertirsi con la tipica rabbia del fan medio del genere che oggi ha sia più di 40 anni che una età compresa tra i 15 e i 20. Lontano dai riflettori degli anni 90 il genere ha oggi la possibilità di svilupparsi come meglio crede: chi rilanciando il groove metal tamarro, chi sperimentando mescolando ingredienti di vario tipo. Nel 2020 abbiamo ascoltato nuova musica di System Of A Down (un paio di nuove canzoni), Deftones (un album e la ristampa di White Pony), Static-X (un disco che alimenta la leggenda trash della band a livelli irraggiungibili da chiunque altro); addirittura i portoricani Puya stanno rilanciando il loro marchio. Ma nel 2020 sono uscite anche tante novità interessanti che faranno contenti gli amanti del genere, e non solo.

1 . CODE ORANGE – UNDERNEATH (ROADRUNNER)

Gli ex kids prodigio del post-hardcore Code Orange ormai viaggiano per lidi tutti loro mescolando tutto quello che trovano senza pietà. “Underneath” è un enorme mix di suoni elettronici, riff groove, tamarragine assortita (non a caso i loro brani si sentono spesso in eventi di wrestling come sigla di ingresso) e un po’ di “nu-core”. “Underneath” ha il suono di Fear Factory, Nine Inch Nails, Slipknot, The Dillinger Escape Plan passati al remix di qualche giovane sbarbatello. Enorme.

2 . POPPY – I DISAGREE (SUMERIAN)

Per alcuni anni Moriah Rose Pereira (in arte Poppy) è stata una inquietante youtuber lolita ma ora, dopo alcune vicissitudini personali, ha deciso di cambiare gimmick e darsi al metal. “I Disagree” è il suo nuovo esordio e sembra una stazione radio impazzita che passa dai riff death metal al pomp rock dei Queen al pop dei Beatles. Pur sfiorando a più riprese il “cringe” in realtà funziona, esattamente come funzionano le Babymetal. Se non fosse stato per il Covid-19 avrebbe fatto un tour con i Deftones.

3 . TALLAH – MATRIPHAGY (EARACHE)

Senza la presenza di Max Portnoy, figlio di Mike, probabilmente i Tallah avrebbero avuto meno risonanza mediatica. Ma sarebbe stato un peccato: la band è decisamente valida! Pur giovanissimi padroneggiano la materia “nu” meglio di tanti artisti navigati con groove, voci schizzate, parti ritmiche incessanti e un bel muro di suono. I nomi di riferimento sono Slipknot e Mudvayne, quindi siamo dalle parti del groove metal al confine con il death, con sporadiche rappate. Se Earache Records lo avesse pubblicato dicendo che era un disco del 1999 ci avrei creduto.

4. DEFTONES – OHMS (REPRISE)

I Deftones sono sempre stati “nu-metal” in senso lato ma è anche innegabile che siano coloro che ne hanno ampliato lo spettro sonoro grazie ad influenze new wave, noise rock, alternative e post-hardcore. Inoltre in 25 anni di carriera non hanno mai abbandonato quell’approccio groove tipico del numetal che li rende indigesti a coloro che non amano troppo il genere. “Ohms” è l’ennesimo ottimo disco di una band che ha sempre mantenuto ottimi livelli di qualità, che deluderà giusto coloro che ormai sono annoiati dal cantato ruffiano di Chino.

5. LOATHE – I LET IT IN AND IT TOOK EVERYTHING (SHARP TONE)

Dopo aver ascoltato i primi singoli tratti dal disco ero decisamente prevenuto: erano più Deftones dei Deftones stessi. In realtà il disco, pur muovendosi su quelle coordinate, mostra uno spettro sonoro più vario e decisamente più stimolante. Fra metalcore, emo, post-hardcore ma anche rock, postrock e psichedelia. Loathe, da Liverpool, mostrano con facilità come il genere possa partorire anche materiale di valore.

6 . GHOSTEMANE – ANTI-ICON (BLACKMAGE)

Negli anni 80 unire Rap e Rock era la forma di ribellione più gettonata fra i giovani. Dopo Run DMC e Aerosmith è stata un’escalation. Anthrax e Public Enemy, Helmet e House Of Pain, furono tutte accoppiate salutate con esaltazione dagli alternativi e schifate dai puristi. Nel 2020 a schifare i puristi è la trap, di cui Ghostemane è uno dei rappresentanti più controversi. Il suo approccio è definibile “trap metal” (“ah esiste? chissà che schifo” è la frase ricorrente del mio interlocutore dopo aver nominato il genere), addirittura sconfinante nel black metal (il suo progetto Blackmage è lo-fi black metal), nel doom e nell’elettronica. Se siete curiosi vi stupirà, se siete già fan lo adorerete.

7 . BOB VYLAN – WE LIVE HERE (VENN)

Bob Vylan è un duo londinese che mescola grime, rap, trap e chitarroni. Tematiche razziali “Neighbors called me n***** / Told me to go back to my own country / Said since we arrived this place has got so ugly / But this is my fucking country / And it’s never been fucking lovely.” , brutalità della polizia e disagio metropolitano. Praticamente la versione incazzata dei Sleaford Mods. Il disco non si trova in streaming ma dovete comprarlo su Bandcamp.

8 . NOVA TWINS – WHO ARE THE GIRLS? (333 WRECKORDS CREW)

Chi sono le Nova Twins? Due giovanissime ragazze londinesi belle arrabbiate e abilissime nel maneggiare pedalini ed effetti per tirare fuori suoni alieni da chitarra e basso. Il sound proposto è puro anni 90 rap-rock-alternative di scuola Rage Against The Machine mescolato con un po’ di teenage angst alla Skunk Anansie con una punta di epicità dei Muse. Grinta da vendere e buone canzoni.

9 . RINA SAWAYAMA – SAWAYAMA (DIRTY HIT)

Nata in Giappone ma cresciuta a Londra Rina Sawayama è un’artista poliedrica. Rientra in lista in senso lato proponendo di fatto un disco che è un arcobaleno sonoro in cui si ascolta soul, rock, alternative, pop e chitarroni nu-metal. Immaginatevi un mix di Limp Bizkit, Evanescence e Beyoncè con la consueta capacità giapponese di manipolare le cose a proprio piacimento. A suo modo “crossover”.

10 . OCEAN GROVE ‎– FLIP PHONE FANTASY (UNFD)

Per qualche motivo in Australia sono bloccati negli anni 90. Vengono fuori di continuo (ottime) band punk, grunge, psichedeliche armate di mullet e ignoranza. Ocean Grove sono praticamente i Dog Eat Dog con una punta di Lit a cui ogni tanto parte la botta psichedelica. Chitarre funkettose, stupidità a palate e tanto presobenismo. Bentornati nel 1990!!!

Redazione

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