Doom Made in Italy: Il Dark Sound Italiano degli Anni 80

Nel variegato universo metal l’Italia è sempre stata considerata una nazione ai margini. Benchè gli ascoltatori e le band siano in gran numero sono pochi i nomi che hanno superato i confini nazionali guadagnandosi rispetto e fama. Potremmo citare Necrodeath, Bulldozer e Schizo per quanto riguarda il metal estremo ma sono solo una goccia in un mare di produzioni heavy provenienti da tutto il mondo. In più quante hanno generato un sound autoctono riconoscibile? Per dare una risposta positiva dobbiamo per forza tornare nei primi anni 80 con il cosiddetto “Dark Sound Italiano”, nicchia del nascente fenomeno Doom, la “musica del destino” ispirata ai primi, leggendari, album dei Black Sabbath.

Dall’altra parte dell’oceano alcune, coraggiose, band si rotolavano nel fango mescolando Iommi agli Stooges (Flipper), generando un inedito sound “sludge” ; in Svezia, altra nazione fondamentale per la nascita del “doom”, il sound dei Black Sabbath veniva rincalzato con la NWOBHM. Nel nostro paese veniva usato un approccio diametralmente opposto. Al posto di Iggy Pop e Angel Witch, i nomi tutelari erano Jacula e Goblin, formazioni nate nel circuito progressive ma che svilupperanno un originale sound “oscuro” che influenzerà alcuni anni dopo la nascita del “dark sound”.

Jacula, stravagante combo formato da Antonio Bartoccetti, Doris Norton, Charles Tiring e Franz Porthenzy, pubblicarono nel 1969 “In Cauda Semper Stat Venenum” e distribuito in sole 300 copie perlopiù in varie sette religiose. Il disco rimane oscuro e invisibile ancora oggi benchè l’etichetta Black Widow ne abbia pubblicato una versione notevolmente rimaneggiata nel 2001. Nel 1972 bissarono con “Tardo Pede in Magiam Versus”, evocativo disco di prog rock occulto, organi spettrali e atmosfera horror.

Il nome della band e l’iconica copertina “pulp” mostrano il palese debito verso i fumetti horror-erotici del periodo come “Oltretomba”, “Isabella”, “Sukia”, “Zora”, “Cimiteria”; iconografia che sarà riutilizzata in futuro in molti artwork anche al di fuori dei nostri confini (Electric Wizard su tutti). Quella dei Jacula non è musica “heavy” ma l’atmosfera dei loro dischi, permeati da atmosfere cupe e morbose, rende il loro ascolto destabilizzante e inquietante. High Tide, Black Sabbath, Black Widow, Coven, Dr. Z e Salem Mass, alfieri del rock occulto degli anni 70, in confronto hanno un sound orecchiabile e solare.

Altre grandi influenze per la nascita del tipico dark sound italico sono gli sceneggiati horror gotici che andavano in onda sulla Rai tra il finire degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 come “Il Segno Del Comando” e “Belfagor”, i film di Mario Bava come “La Maschera Del Demonio” (1960), “I Tre Volti Della Paura” (1963, che per il mercato estero venne chiamato “Black Sabbath”) e “Operazione Paura” (1966). Ma in generale tutti i film horror/thriller/gotici che sono stati prodotti nel nostro paese tra gli anni 50 e la fine degli anni 70 e relative colonne sonore.

Di conseguenza, ecco svelato perchè i Goblin furono la seconda grande influenza musicalen. La band di Morante e Simonetti esordì nel 1975 con la colonna sonora di “Profondo Rosso”, indimenticabile film thriller di Dario Argento. Purtroppo la formazione vacillerà in poco tempo ma fu comunque in grado di regalarci capolavori di inquietante rock prog come “Roller”, “Il Fantastico Viaggio Del Bagarozzo Mark”, “Amo Non Amo”, “Zombi”, “Contamination”, “Squadra Antigangster”.

All’estero i Goblin sono una delle band nostrane più amate e citate; ancora oggi generano epigoni e le loro atmosfere sono ormai uno standard nei momenti “suspence” di film horror, thriller, gialli.

Il dark sound italiano, esoterico, catacombale e cimiteriale degli anni 80 è espresso da pochi nomi, sparsi in giro per lo stivale ma che sono rappresentativi di un immaginario unico, che diventerà un marchio DOC: il “doom italiano”. Da chi credete che abbiano preso i loro costumi i multi milionari Ghost?

Death SS / Paul Chain

Inevitabile citare i Death SS come padrini del genere. La band si formò a Pesaro nel 1977 ispirata da Black Sabbath, Black Widow, Alice Cooper e Kiss. La loro particolarità era quella di fare largo uso di travestimenti e di una particolare gimmick “horror teatrale”, ogni membro del gruppo rappresentava infatti una figura tipica del cinema dell’orrore: il morto, il licantropo, il vampiro e la mummia. Purtroppo, fin dai primordi, i Death SS ebbero numerosi problemi di lineup che culminarono nel 1982 con l’abbandono del frontman Steve Sylvester, rimpiazzato da Sanctis Ghoram, non prima di aver dato alle stampe il leggendario singolo “Zombie / Terror”, pluri ristampato e risuonato ancora oggi. Sanctis registrerà invece il primo EP “Evil Metal”, pubblicato nel 1983.

Rispetto agli esordi più tipicamente hard rock / heavy metal, ascoltabili nella raccolta “The Story Of Death SS 1977-1984”, pubblicata nel 1987 e assemblata da Paul Chain, che comprende demo e live del primissimo periodo, il sound di “Evil Metal” è decisamente devoto ai Black Sabbath e contemporaneo dei primi vagiti di Trouble, The Obsessed, Cassle e Pagan Altar, ovvero i prime-mover del genere “doom”.

Con la dipartita di Steve Sylvester, Paul pensò che non fosse giusto continuare ad usare la sigla Death SS: la band mutò forma e divenne Paul Chain Violet Theatre, abbracciando uno stile decisamente più sperimentale e variegato, pur mantenendo il filone occulto e l’andamento “heavy doom”. Nel 1984 pubblica l’EP “Detaching From Satan” tramite la Minotauro, il cui catalogo da lì a poco ospiterà il meglio del metal tricolore: Strana Officina, Vanexa, Requiem, The Black, Eversor, Cappanera, Royal Air Force. Nei quattro brani contenuti Paul mostra le sue notevoli doti chitarristiche al servizio di un songwriting vario, almeno per il genere. Da segnalare la splendida “17 Day” che suona come i Black Sabbath che flirtano con David Bowie alle prese con un organo da chiesa. Una gemma.

Nel 1986 Paul pubblica il primo album “In The Darkness”, in cui si rivela come un artista a tutto tondo, in grado di alternare brani rock “semplici” a sperimentazioni ardite. Paul è un artista libero e persino nei testi non si vincola alle parole preferendo usare dei fonemi inventati.

La storia dei Paul Chain Violet Theatre si chiude con “Opera 4th”, pubblicato nel 1987. Il primo lato contiene l’atmosferica “Our Solitude (Birth, Life, Death)”, mezzora di suoni drone/ambient psichedelici, mentre il secondo contiene due brani di stampo “heavy” (“Evil Metal” e “Resurrection in Christ”) e un lungo brano doom psichedelico (“Bath Chair’s Mary”).

La carriera di Paul non termina certo qui, ma proseguirà fino ai giorni nostri con decine di progetti e collaborazioni, alcune anche importanti (Lee Dorian nell’album Alkahest, per esempio) fino agli attuali “Quadri Musicali”. I Death SS, invece, si riformeranno grazie a Steve Sylvester nel 1988 ma con differente formazione e differente background musicale, pur mantenendo lo stile “horror metal”. Per molti i veri Death SS rimangono quelli con Paul Chain, sicuramente più misteriosi e pionieristici.

Black Hole / Sacrilege / Epitaph

Black Hole si formano a Verona nel 1981 grazie a Roberto Morbioli aka Robert Measles . Nel 1984 realizzano il primo demo “Behind The Gravestone” (ristampato nel 2013) e nel 1985 pubblicano il primo disco “Land Of Mystery”, una delle pietre miliari del doom italico. L’album è un perfetto (per quanto molto lo-fi) connubio fra riff heavy sabbathiani e atmosfere progressive (il nome più citato è il Balletto di Bronzo): le chitarre grezze si sposano con le atmosfere oscure dell’organo in una sorta di colonna sonora malvagia e malata di un film horror. La copertina dozzinale ma efficace è la ciliegina sulla torta di un disco epocale.

Terminata l’esperienza Black Hole (che rimasero sostanzialmente dimenticati fino alle recenti ristampe ad opera della Andromeda Relix), il chitarrista Nico Murari e il batterista Mauro “Tolly” Tollini  formarono i Sacrilege. Il sound del loro unico demo (pubblicato nel 1986) è meno sperimentale rispetto a quello dei Black Hole, ma sempre oscuro e “rallentato”, sebbene non manchino i momenti più trascinanti.

Il demo sarà ristampato nel 2013 con il nome “Demon Woman” e una veste grafica rinnovata. La band avrà vita breve e tormentata, finendo per essere accusata di satanismo dalla stampa locale, stimolata da concerti provocatori sullo stile dei Death SS con rituali magici, ballerine discinte e blasfemie. Tollini e Murari muteranno formazione e daranno vita agli Epitaph i quali produranno tre demotape: The Lord Of Evil (1988), Sacred And Profane (1992) e Mental Walls (1994).

Il sound è oscuro ma ha una bella carica heavy metal. Purtroppo gli Epitaph non ottennero nessun tipo di interesse da parte di etichette e pubblico e si sciolsero nel 1995. Si riformeranno nel 2007 pubblicando nuovo materiale (tra cui uno split con gli “eredi” Abysmal Grief) e raccogliendo le soddisfazioni che erano mancate nella prima parte di carriera. Sorte che toccherà in parte anche ai Black Hole, riformatisi con il solo Roberto Morbioli che produrrà nel 2017 lo stravagante “Evil In The Dark”. Da segnalare anche il ripescaggio nel 2000 dell’album perduto “Living Mask”, registrato in origine nel 1989. Materiale da maneggiare con cautela ma che tra una stranezza e l’altra mostra una libertà espressiva unica, non tanto distante dalle sperimentazioni di Paul Chain.

Run After To

Paul Chain ha messo mano anche a molti dischi in veste di produttore. I Run After To, anche loro di Pesaro, si sono serviti del suo lavoro nel mini di esordio omonimo, pubblicato dalla Minotauro nel 1988.

Ma la band era in attività già da qualche anno, come testimonia il demo del 1985 “Gjinn And Djinn” in cui è contenuto il brano “Occultism” che i Run After To donarono un anno prima a Catena per l’EP “Detaching From Satan”. Purtroppo anche per i Run After To, la carriera non decollò: registrarono altri brani per l’LP d’esordio che non furono mai divulgati e la band si sciolse nell’indifferenza generale. Incredibilmente, l’etichetta statunitense Shadow Kingdom, specializzata in riscoperte di oscure band doom del periodo, ha ristampato l’EP e il demo in formato CD nel 2014 rendendo finalmente disponibile a tutti gli appassionati questa piccola gemma doom italiana.

Requiem / The Black

Mario Di Donato è senza dubbio una delle figure chiave del metal italiano. Nei primissimi anni 80 suona la chitarra negli Unreal Terror, band totalmente devota alla NWOBHM, con cui pubblica l’EP “Heavy & Dangerous” nel 1985. Dopo poco Mario lasciò la band (che esordirà sulla lunga durata con “Hard Incursion” nel 1986) e formò i Requiem. Nel 1986 pubblicarono il demo “Nunc Et Semper”, di scuola underground metal e con guizzi quasi hardcore. “Per Aspera”, secondo demo tape del 1987, conferma il sound oscuro, quasi proto-black metal. Il singolo “Ex Voto”, prima pubblicazione ufficiale, ovviamente marchiata Minotauro Records, è l’ultima registrazione con il cantante Ken “The Witch” Thunder. Con l’innesto di Eugenio Mucci arrivò anche l’epicità doom e a beneficiarne sarà l’album “Via Crucis”, primo e unico dei Requiem. Tutte queste registrazioni le potete trovare nella lussuosa raccolta “The Story 1985-92” pubblicata nel 2010 da Bloodrock Records.

Di Donato infatti era distratto dalla sua nuova band The Black, che nel 1989 pubblicò “Reliquarium”, indecifrabile appendice al sound Requiem. Il sound, infatti, è inafferrabile, astratto, naif e straniante, sensazioni che vengono ancora più enfatizzate dalla stampa del vinile erroneamente a 45 giri. Dal 1990 Di Donato si occuperà esclusivamente dei The Black, che dopo un paio di uscite con la Minotauro si accaserà presso la genovese Black Widow, etichetta che porta avanti tuttora la tradizione “dark esoterica”.

Zess

La scena esoterica genovese merita uno spazio a parte tanto è ricca, sia di nomi che di dischi e ce ne occuperemo senz’altro in futuro in un articolo dedicato. Due sono le etichette che hanno dato spazio alle sperimentazioni oscure sotto la lanterna: Black Widow e Bloodrock. Black Widow, che è anche un negozio di dischi nel centro storico di Genova, i famosi vicoli, si è fatta notare fin dai primi anni 90 per la sua opera di ripescaggio e divulgazione del dark sound italiano, della psichedelia esoterica e del prog rock più oscuro. Zess sono un nome minore della scena heavy dark che tra il 1987 e il 1988 registrarono un demo intitolato “Et In Arcadia Ego”, ristampato da Black Widow nel 2004. Le sonorità del demo sono tendenti al doom e all’heavy metal, con riff possenti e voce epica, un po’ come i Trouble, ma con il consueto retrogusto dark di scuola Death SS e Black Hole.

Zess, ignorati da etichette e pubblico, sciogliendosi diedero vita a Malombra, Ianva, Helden Runa, Il Segno Del Comando. Il chitarrista Tony Tears (aka Dr. Polidori) creerà il suo progetto personale omonimo, coinvolgendo altri personaggi della scena underground genovese e collaborando con Abysmal Grief e Soul Of Enoch. Considerato il Paul Chain genovese per la sua capacità di dividersi fra brani heavy e sperimentazioni elettroniche, quest’anno ha festeggiato il trentennale dell’attività con un EP celebrativo, pubblicato da Bloodrock. Un buon modo per scoprire un personaggio poco noto al di fuori dei confini locali.

Arpia

Nati nel 1984 i romani Arpia, Leonardo Bonetti (voce, basso, synth), Fabio Brait (chitarra) ed Aldo Orazi (batteria), mostrarono fin da subito un particolare approccio alla materia musicale. Il loro primo demo, intitolato “De Lusioni” e pubblicato nel 1987, è un grezzo mix fra il nascente movimento doom fatto di lenti riff sabbathiani e le idee progressive che la band abbraccerà con forza negli anni successivi. Nel 1988 realizzarono il secondo demo “Resurrezione e Metamorfosi”: una suite di 45 minuti divisa in due parti (più un preludio) di rock oscuro e teatrale.

Il vero e proprio esordio discografico arriverà solo nel 1995 con l’album “Liberazione”. Arpia furono una band inclassificabile e per questo raccolsero molto meno di quanto meritavano.

Monumentum

Ispirati alla “new wave goth” i milanesiMonumentum anticiparono il movimento gothic doom degli anni 90 con il demo “Musaeum Hermeticum”, pubblicato nel 1989 e ristampato in parte nello split con i Rotting Christ del 1991 da Obscure Plasma, etichetta fondata da Roberto Mammarella, mastermind della band. La registrazione divenne un piccolo culto nella scena metal underground internazionale ma, a dispetto dei buoni feedback, decise di sciogliersi.

Il primo album “In Absentia Christi” arriverà solo nel 1995 a band riformata. I Monumentum, grazie al lavoro di relazioni di Mammarella, sarà una band molto più apprezzata e stimata all’estero che nel nostro paese. Mammarella è inoltre proprietario della fondamentale Avantgarde Records.

Devil Doll

Il misterioso italo-sloveno Mr Doctor (Mario Panciera) diede vita ai Devil Doll nel 1987. Pur non appartenenti al filone metal la band merita una menzione per il gusto oscuro e teatrale delle composizioni, libere da ogni steccato musicale: folk, classica, prog, dark, hard rock si mescolano senza soluzione di continuità. Il primo disco “The Girl Who Was … Death” (1989) è consigliato a tutti gli amanti di horror, sonorità dark e stranezze assortite. La band si scioglierà nel 1996 dopo aver pubblicato 5 album.

Dark Sound 1980-1989 Discografia Consigliata:

1982
Death SS – Zombie/Terror

1983
Death SS – Evil Metal EP

1984
Black Hole – Behind The Gravestone (demo)
Paul Chain Violet Theatre – Detaching From Satan

1985
Run After To – Gjinn And Djinn (demo)
Black Hole ‎– Land Of Mystery

1986
Paul Chain Violet Theatre – In The Darkness
Paul Chain Violet Theatre – Paul Chain Violet Theatre
Requiem – Nunc Et Semper (demo)
Sacrilege – Sacrilege

1987
Paul Chain Violet Theatre – Opera 4th
Requiem – Per Aspera (demo)
Death SS – The Story Of Death SS 1977-1984
Arpia – de lusioni (demo)

1988
Requiem – Ex Voto
Death SS – …In Death Of Steve Silvester
Epitaph – The Lord Of Evil
Run After To – Run After To
Tony Tears – Strane Sensazioni (Demo)
Zess – Et In Arcadia Ego (Demo)
Arpia – Resurrezione e Metamorfosi (Demo)

1989
Paul Chain – Life And Death
Tony Tears – Free Songs for the Soul (Demo)
Monumentum – Musaeum Hermeticum (Demo)
The Black – Reliquarium
Devil Doll – The Girl Who Was… Death

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