Tape Trading 1982 – 1987: alla scoperta del vero metal underground

Nei primi anni 80 una manciata di adolescenti con la passione per il punk e il metal underground si ritrovarono a mescolare i loro ascolti generando un nuovo filone di musica estrema. Band “hardcore” americane come Siege, Deep Wound e D.R.I., suonavano più veloci che potevano, influenzando adolescenti di tutto il mondo a tenere ritmi sempre più serrati, mentre band “metal” come Celtic Frost, Venom e Slayer impressionarono l’immaginario degli ascoltatori con immagini occulte e violente. Ma come è possibile che in tempi pre-internet certe band potessero promuovere la propria musica senza neanche avere un’etichetta alle spalle e di conseguenza senza avere dato alle stampe un vinile o un CD? La risposta è “tape-trading”. Attraverso gli annunci pubblicati nelle fanzine specializzate si cercavano altri ascoltatori disposti a scambiare registrazioni di cassette, spesso demo registrati in studio ma ancora più spesso sgarrupate prove in saletta con tanto di accordature di strumenti e chiacchiere fra un brano e l’altro. Il sound era quindi marcio, confuso, le copertine erano disegnate malamente e i titoli delle canzoni non lasciavano dubbi: questa musica non poteva essere ascoltata in compagnia dei genitori. Nacque così un circuito di scambi di cassette che coinvolgeva appassionati di tutto il mondo, spesso adolescenti che cercavano un modo per essere “duri” e “speciali” e che avrebbero tratto ispirazione per le loro band. Come disse Jesse Pintado dei Terrorizer: “Dopo l’arrivo dei vari Metallica e Slayer, scambiarsi nastri di musica sempre più oscura rese tutto ancora più estremo. La roba che veniva stampata in vinile non era così tetra come quei nastri che la gente si spediva per posta. La curiosità di scoprire musica ancora più folle fu la nostra più grande influenza”. Ad ogni scambio le band diventavano sempre più estreme: l’hardcore divenne “britcore”, “grindcore” e infine si trasformò in “death metal” e “black metal”. Solo sul finire degli anni 80 si misero al lavoro etichette specializzate come Earache, Roadrunner, Nuclear Blast, Century Media e Prosthetic e furono stampati i primi, fondamentali dischi (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).

Il fenomeno del tape trading durò fino alla fine degli anni 90 scomparendo con l’avvento di internet, del formato di compressione audio mp3 e del file sharing. Adesso gli appassionati possono navigare tra Bandcamp e Soundcloud e scoprire nuova musica indipendente in modo più immediato, anche se non è facile destreggiarsi tra le decine di nuove uscite giornaliere. Ma chissà quanti nuovi “trend” estremi si nascondono tra quei file.

Grazie a YouTube possiamo assaporare il sound di quei demo primordiali, leggerne qualche curiosità nascosta tra i commenti e sperare che nessuno li cancelli. In questo articolo ci focalizzeremo sulle registrazioni più influenti pubblicate a cavallo del 1982 e il 1987, che porteranno alla nascita del Death Metal, del Grindcore e del Black Metal anni prima degli esordi discografici “ufficiali”. Per molti appassionati della prima ora il vero “underground” è qui: il 1988 è un anno più “consapevole” e i mezzi a disposizione (studi, etichette, distributori, grafici) iniziarono a farsi più seri e venne meno quell’inconsapevolezza magica dei pionieri. Non essendo prodotti “ufficiali” i demo garantivano una libertà espressiva che sarebbe stata negata dalle etichette e dalle associazioni di genitori: le band giocavano con tematiche sataniche e gore palesemente ispirati ai film horror in voga nel periodo (uno su tutti: “La Casa”). A parte alcuni casi “di confine”, abbiamo escluso i numerosi demo thrash e speed metal in quanto si discostano dall’obiettivo iniziale: mentre death, black e grind erano generi nuovi che puntavano ad essere il più underground possibile il thrash e lo speed avevano già un mercato ben preciso, suoni ben definiti e tematiche consolidate, benchè Sodom, Kreator, Destruction, Slayer, Metallica siano influenze innegabili. Stessa cosa per il punk più metallizzato e tutto il punk UK gravitante attorno ai Napalm Death.

L’ispirazione per questo articolo deriva dalla lettura di “Choosing Death“, libro di Albert Mudrian sulle origini del Death Metal e del Grindcore, edito in Italia da Tsunami e della raccolta della fanzine Slayer a cura di Metalion pubblicata da Bazillion Points. Consigliati anche l’enciclopedico “Swedish Death Metal” di Daniel Ekerot, e “Profondo estremo. Storie vere dal death metal underground” di Jason Netherton entrambi editi da Tsunami.

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