Pixies: I Dischi Da Avere

Hai visto i Pixies in apertura del concerto italiano dei Pearl Jam? Non li conoscevi e pensi che varrebbe la pena recuperare qualcosa? Ne hai sentito parlare ma non hai idea di cosa facciano? Vuoi sapere quali sono i dischi migliori dei Pixies? Questo articolo ti viene in aiuto fornendoti una rapida guida alla loro discografia.

*** ATTENZIONE: Articoli di questo tipo esistono grazie al supporto di chi li legge. Se ti piacciono disattiva adblock su questo sito, compra dai nostri link o clicca sui banner. Grazie! ***

Introduzione

Frank Black, Kim Deal, David Lovering, Joey Santiago

Pixies si formano nel 1986 a Boston per volontà di Black Francis (noto anche come Frank Black, voce e chitarra), Joey Santiago (chitarra solista), Kim Deal (basso) e David Lovering (batteria). Si sciolsero nel 1993 per riunirsi nel 2004. Nel 2013 Kim Deal lascia la band, sostituita prima da Kim Shattuck dei The Muffs e successivamente da Paz Lenchantin (già negli A Perfect Circle e Zwan). Sono considerati il gruppo che ha maggiormente influenzato il suono dei Nirvana e di conseguenza di buona parte dell’alternative rock anni 90. Sono ricordati dal grande pubblico per il brano “Where Is My Mind?” usato nella colonna sonora del film Fight Club.

LEGGI ANCHE: NIRVANA, I DISCHI DA AVERE

I dischi da avere

Ad oggi i Pixies hanno pubblicato nove dischi, di cui quattro dopo la reunion del 2004. La qualità è sempre molto alta e le caratteristiche del loro sound sempre molto presenti: brani ricchi di dinamiche sostenuti da giri di basso minimali, voce schizzata ma molto melodica, tempi sostenuti ma non troppo (si sono gli stessi ingredienti dei Nirvana: te l’avevo detto). L’album perfetto, obbligatorio in ogni collezione musicale che si rispetti, è “Surfer Rosa” (1988). Qui è tutto al posto giusto: il sound grezzo registrato da Steve Albini, le melodie “power pop”, il bilanciamento fra puro rumore e accordi, voce pulita e urlata. Ma, soprattutto, troviamo alcune delle migliori canzoni mai scritte nella storia del rock: “Gigantic”, “Where Is My Mind?”, “Bone Machine” per citare le prime che vengono in mente. La grandezza di questo esordio è quella di mettere insieme influenze del meglio del rock fino ad allora (Velvet Underground, David Bowie, Violent Femmes, Pere Ubu, il punk, il glam rock, il surf) e lanciarlo avanti di 30 anni. “Surfer Rosa” non è solo il miglior disco dei Pixies ma anche uno dei migliori dischi della storia.

COMPRA “SURFER ROSA”

Ma non credere che il successivo “Doolittle” (1989) valga di meno, anzi. La produzione mette in chiaro cosa ascolteremo negli anni 90 (da come suona potrebbe essere uscito tranquillamente nel 1994) e la qualità delle canzoni non scende, anzi se possibile si alza. L’inizio con “Debaser” è da urlo, con quell’irresistibile dualità fra l’urlo di Frank e la leggerezza di Kim. “Tame” sembra uscita da “Nevermind”. “Wave Of Mutilation“, “I Bleed” “Here Comes Your Man“, “Dead“, “Monkey Gone To Heaven” sono canzoni da mandare a memoria e siamo ancora a metà scaletta!! L’hai capito: “Surfer Rosa” e “Doolittle” sono da avere, senza discussioni.

COMPRA “DOOLITTLE”

Altri dischi consigliati

Dopo che avrai masticato per bene i due dischi precedenti nulla ti vieta di proseguire procurandoti “Bossanova” (1990), qualitativamente poco sotto ma sempre ottimo. Ai tempi fu messo in secondo piano e tutt’ora non gode della stessa visibilità degli altri due ma è un errore da “snob”. Ti assicuro che non saranno soldi mal spesi. Sorte analoga ma ancora più bistrattato è “Trompe le Monde” (1991), fondamentalmente scritto dal solo Francis, ma certamente non un brutto disco.

Dischi per completisti e appassionati

La reunion del 2004 ha portato la band in giro per i palchi di tutto il mondo ma ci sono voluti dieci ulteriori anni per vederli di nuovo in studio. Il risultato è “Indie Cindy” buon lavoro che ha ridato speranza agli appassionati del gruppo di ascoltare nuove canzoni di qualità dal quartetto. Nel 2016 è stata la volta di “Head Carrier” e nel 2019 di “Beneath The Eyrie“. Dischi buoni che vedono la presenza di alcune ottime canzoni ma certamente lontani dai fasti dei primi quattro lavori. Sono quindi lavori consigliati solo ai fanatici del gruppo che troveranno buoni motivi per continuare ad amare il quartetto. Ai completisti consiglio anche il primo EP “Come On Pilgrim” (1987) che mostra in nuce già gli elementi distintivi della band. Nel 2022 è prevista l’uscita di “Doggerel”.

Redazione

SUPPORTA TOMORROW HIT TODAY!!! Se il blog ti è piaciuto, ti invitiamo a supportarci! Come? Compra dischi dal nostro negozio Flamingo Records o sostieni le band che produciamo acquistando la loro musica su http://taxidriverstore.bandcamp.com

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: