Stoner Rock: il post-Kyuss di Brant Bjork

Fra le varie anime musicali dei Kyuss quella di Brant Bjork rappresenta quella più “fumata” e rilassata. E anche un po’ basita. Nella sua ricchissima discografia non troviamo cambi di genere repentini (a parte qualche sortita nel punk) nè tentativi di saltare su qualche carrozzone major. Brant porta avanti la sua carriera onestamente, senza pensare di piacere al pubblico.
E’ anche vero che all’interno della sua discografia troviamo alcune chicche niente male, assolutamente da non trascurare.

Bjork abbandonò i Kyuss immediatamente dopo la registrazione di “Welcome to Sky Valley”, a causa di stress, stanchezza e problemi con il resto della band.
In quegli ultimi frangenti con la band produsse il disco d’esordio degli ex Virulence: “No One Rides For Free” (Bong Load, 1994) a nome Fu Manchu. Mark Abshire (basso), Ruben Romano (batteria) e Eddie Glass (chitarra) formeranno successivamente i Nebula, lasciando il solo Scott Hill come membro originale. Proprio tra i vari cambi di formazione si insinuerà Brant diventando il batterista dei Fu Manchu nei dischi “Godzilla” (Man’s Ruin, 1997), registrato al Rancho De La Luna, “The Action Is Go (Mammoth, 1997), “Eatin’ Dust” (Man’s Ruin, 1999), “King Of The Road” (Mammoth, 1999) e “California Crossing” (Mammoth, 2001)

Il sound dei Fu Manchu è un mix fra riff sabbathiani e attitudine punk con una spolverata di psichedelia. Perfetti per skater e surfisti la loro musica è energica e solare. Notevolemente meno cupa dei Kyuss, ne rappresentano il perfetto contraltare sonoro.

Prima di entrare nei Fu Manchu nel 1995 lo troviamo a suonare la batteria negli hardcore punk De-Con assieme a Billy Cordell (Yawning Man), Brian Maloney (Unsound) e Herb Lienau mitico cantante dei proto-stoners Darkside assieme a Mario Lalli, Scott Reeder e Alfredo Hernandez. Il loro unico CD si intitola “Balls For Days” e venne pubblicato nel 1995 dalla El Camino Records, etichetta di Brant Bjork. Lo stesso anno produsse l’esordio dei Solarfeast di Vic DuMonte, ovvero l’ex Kyuss Chris Cockrell.

Successivamente divenne chitarrista dei LAB, formati da Mike Neider e Bill Torgerson dei seminali Bl’ast. Con loro incise soamente il singolo “Burning Leaf / Chihuahua” (1997). Al basso troviamo Dave Dinsmore futuro Unida e poi collaboratore di Bjork in svariati progetti.

A dispetto dei trascorsi burrascosi con Josh Homme, Brant partecipò a ben quattro Desert Sessions (e ricordiamo che Homme produsse anche “Godzilla” dei Fu Manchu) e all’album d’esordio dei Mondo Generator di Nick Oliveri “Cocaine Rodeo” (Southern Lord, 2000) in cui compaiono gli ex Kyuss al completo.

Nel 1999 durante una pausa dei Fu Manchu ne approfittò per portare avanti i propri progetti. Lasciò il suo lavoro (ebbene sì, i Fu Manchu e i Kyuss hanno anche dei lavori..suonare stoner non arricchisce) e si chiuse per tre settimane al Rancho De La Luna per produrre le sue canzoni, registrando tutto: chitarra, batteria, basso, voce. Ne venne fuori il suo primo disco solista “Jalamanta” pubblicato da Man’s Ruin. Al disco parteciparono come ospiti Gary Arce e Mario Lalli (Fatso Jetson / Yawning Man). E’ un disco rilassato e rilassante, ricco di groove e buone vibrazioni, psichedelico ma non eccessivamente. Al suo interno troviamo già tutte le caratteristiche dei futuri dischi di Brant.

L’anno successivo chiamò Alfredo Hernandez, che aveva appena lasciato i Queens Of the Stone Age, e Dave Dinsmore, che aveva appena lasciato gli Unida e formò i Ché. L’unico loro disco “Sounds Of Liberation” (Man’s Ruin, 2000) è uno dei capolavori minori del genere, purtroppo dimenticato da pubblico e stampa perchè uscito in un periodo in cui la label di Frank Kozik stava iniziando ad avere seri problemi. L’album è stato ristampato da Low Desert Punk nel 2008 e nel 2014: se vi capita tra le mani non pensateci due volte a portarlo a casa.

A questo punto Brant lasciò i Fu Manchu per dedicarsi a tempo pieno ai propri progetti. Fondò la Duna Records e iniziò a pubblicare dischi a proprio nome. Il primo fu “Brant Bjork & The Operators” (2002), seguito da “Keep Your Cool” (2003), “Local Angel” (2004). Nel 2005 mise a punto la band per poter andare in tour: nascono “Brant Bjork And The Bros” prima con Dylan Roche, Michael Peffer and Mike Pygmie poi con Alfredo Hernandez e Mario Lalli. Con la band verranno pubblicati due dischi “Saved By Magic” (2005) e “Somera Sol” (2007). Nel 2006 realizzò il film-documentario “Sabbia” con la videomaker Kate McCabe, una delle chicche nascoste del “desert rock”. Da vedere e rivedere.

Brant è incontenibile e pubblica circa un disco all’anno, collaborando sporadicamente con il vecchio amico Nick Oliveri nei Mondo Generator. Sono dischi per amatori e collezionisti incalliti, sebbene sempre di discreta qualità.

Nel 2010 firmò per Napalm Records e suonò in apertura al progetto Garcia Sings Kyuss. Inevitabilmente il progetto si allargò e sia Brant Bjork che Nick Oliveri si unirono a Garcia nel tributo ai bei tempi che furono. Nacque il progetto Kyuss Lives! ma dopo che Josh Homme e Scott Reeder intimarono di cambiare nome divennero i Vista Chino, il cui unico album “Peace” venne pubblicato da Napalm nel 2013.

Dopo una manciata di dischi pubblicati per Napalm nel 2018 iniziò una collaborazione con Heavy Psych Sounds con cui sta pubblicando dischi nuovi, ripescaggi (Jacoozzi) e ristampe.

Per Brant il tempo si è fermato ai primi del 2000: ha trovato il proprio sound, il proprio benessere (sebbene con alti e bassi) e la propria nicchia. Probabilmente rimurgina ancora al momento in cui si trovò in disaccordo con Josh Homme sul futuro dei Kyuss, ai tempi sua creatura tanto quanto quella del chitarrista. Ricordiamo però che ha suonato in dischi epocali come “Blues For The Red Sun”, “Welcome To Sky Valley” e “The Action Is Go”. Ha fatto godere gli stoner-fan più attenti con “Sounds Of Liberation” e i suoi onestissimi dischi da solista. E chissà cosa riserverà il futuro….

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